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Treia Accademia Georgica

ACCADEMIA GEORGICA

L’Accademia Georgica ha sede nella prestigiosa palazzina ottocentesca disegnata dall’architetto Giuseppe Valadier e fa corona alla Piazza principale della città; visse il suo periodo più fecondo tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento, proprio nell’età dell’Illuminismo, le cui idee giunsero nelle Marche ancor prima dell’ Armata Napoleonica. Il notevole incremento demografico di quel periodo causò una forte crisi economica che investì tutta l’Europa. Rimedi efficaci potevano essere il progresso e lo sviluppo dell’ agricoltura. Queste esigenze trovarono terreno fertile a Treia, dove nel 1778 alcuni intellettuali innovatori e appassionati di agronomia trasformarono l’Accademia dei Sollevati (sec. XV) in un centro per lo studio e la sperimentazione in agricoltura, cui diedero il nome di Accademia Georgica dei Sollevati. Fra gli Accademici treiesi si distinsero i fratelli Fortunato e Callisto Benigni e Luigi Lanzi.
Furono membri dell’Accademia anche uomini illustri come Volta, Tiraboschi, Spallanzani, D’Alembert, De La Lande, Mommsen.
Ben presto l’Accademia treiese acquistò notorietà e riuscì a collegarsi con l’Accademia dei Georgofili di Firenze, con la quale ancora oggi ci sono stretti rapporti e con quella di Berna. L’attività dell’Accademia Georgica di Treia perseguì due obiettivi: la ricerca e la sperimentazione. Gli studi e le sperimentazioni venivano pubblicati nel “Giornale di Arti e Commercio” curato dall’Accademia nel biennio 1780-1781 e diffuso non solo in Italia, ma anche in Europa. Gli esperimenti e le innovazioni dei ricercatori dell’Accademia segnarono un’importante svolta nel settore agricolo. Sono da ricordare: coltivazione della canapa e del lino, estrazione di olio dai semi di girasole e dai vinaccioli, introduzione della patata nelle campagne marchigiane, importazione dei foraggi sconosciuti dai contadini marchigiani, come l’erba medica, la lupinella, il lojetto, la verza e la rapa, scoperta di nuovi vitigni, coltivazione del tabacco, ricerca di nuove sementi, rotazione agraria, apicoltura. Gli studiosi sostennero, inoltre, la “via biologica” nella difesa dell’ambiente e delle coltivazioni dagli insetti nocivi. Nel 1781 con breve pontificio di Pio VI gli Accademici ottennero l’autorizzazione per realizzare a Treia una “Casa di Correzione e di Lavoro” dove giovani disadattati, vagabondi e disoccupati fabbricavano tele, refi, merletti e tessuti per le vele delle imbarcazioni. Nel 1799 gli Accademici treiesi iniziarono lo studio della meteorologia e degli influssi lunari, allo scopo di conoscere gli effetti dei cambiamenti climatici sull’uomo e sulle colture. L’Accademia Georgica conserva un prezioso patrimonio librario, con 14.000 volumi e un ricco patrimonio archivistico, costituito dall’Archivio Storico Comunale e dal fondo diplomatico-pergamenaceo comprendente 1196 pergamene, di cui la più antica è datata 1161 riguardante la vendita del Castello di San Lorenzo, mentre la più originale per la sua lunghezza complessiva di 11,98 metri è quella relativa agli atti del processo al podestà Baglioni svoltosi tra il 1278 e il 1296. Sono, inoltre, custoditi nell’Accademia: l’Archivio degli Accademici, con manoscritti relativi agli studi nel settore dell’agricoltura, incunaboli, codici, conii, sigilli, la collezione di foto con dedica e autografo di personaggi famosi donata da Raffaele Simboli, quadri del pittore futurista Giacomo Balla, i ritratti di personaggi illustri, come Bartolomeo Vignati, Giulio Acquaticci, Ilario Altobelli, Luigi Lanzi, Fortunato Benigni, i fondi archivistici dei Filippini, delle Clarisse, il fondo musicale Montebello, le carte relative al Teatro Comunale di Treia e alla Banda cittadina, il fondo delle case di Correzione e di Lavoro e della Congregazione di Carità.
Ancora oggi l’Accademia offre un importante sussidio allo sviluppo culturale della realtà regionale e rimane il punto di riferimento di studiosi e di ricercatori. Lo sforzo che il Magistrato Accademico sta sostenendo in questi ultimi anni è quello di offrire alla collettività un servizio sempre più rispondente alle nuove esigenze.
Tra i progetti in corso, in particolare si segnala l’attività di digitalizzazione della biblioteca antica con la scansione di n. 9560 volumi e il progetto di recupero, restauro e catalogazione dell’Archivio Storico Comunale di Treia dalle origini fino al 1970.

"Tra quadri grandi e piccoli, il suo autoritratto: grandezza naturale, colori, mezzo busto, tre quarti, giovane prete; collarino bianco tra il bruno ramato della faccia e il nero della veste. Spiegava che se l'era fatto guardandosi allo specchio. Ora è la cosa più cara che io abbia; a quel ritratto io parlo. Nel tempo che fummo insieme il paese lui lo percorreva per due sole mete: la cattedrale e l'Accademia Georgica. Se amasse la cattedrale non so, che fosse attaccatissimo alla Georgica, ne sono sicura. Quando ci dovremo dividere, l'autoritratto andrà a quell'Accademia. Sarà meno solo di me".

Da “Giù la piazza non c’è nessuno” di Dolores Prato

 

FORTUNATO BENIGNI
Treia, 1756 – 1831
Poeta ed erudito, Benigni è il prototipo e, per certi versi, l’archetipo del letterato patriota marchigiano, cultore delle cose patrie. Si deve a lui il ripristino dell’antico nome romano della sua città, Treia (dal municipio romano Trea), che fino al 1790 si chiamava Montecchio. Autore di pubblicazioni su storia, monumenti e vestigia della Trea romana, Benigni è stato anche promotore e artefice della svolta scientifica dell’Accademia dei Sollevati. La trasformò in centro europeo d’avanguardia per gli studi agrari dandole il nome di Accademia Georgica. Fu anche redattore del “Giornale delle Arti e del Commercio” edito a Macerata nel 1780.

 

PAPA PIO VI
Con la bolla “Emixum animi nostri stadium” del 1790 conferisce a Treia il titolo di Città ed un nuovo nome, Treia appunto. A lui fu dedicato, nel 1785, il monumento nella piazza davanti al Palazzo comunale, dedicato per l’apertura delle Pie Case di Correzione e Lavoro

 

LUIGI LANZI
Treia, 1732 - Firenze, 1810
Storico dell'arte, archeologo e filologo e Gesuita. Fu nominato dal Granduca Pietro Leopoldo antiquario della Regia Galleria di Firenze. È autore di opere su archeologia e filologia paleoitalica; la sua opera principale è la Storia pittorica d'Italia, che è indubbiamente la prima storia critica dell’arte italiana. È sepolto in Santa Croce a Firenze tra i grandi della Patria.
Pochi sanno che Lanzi è l’artefice dell’attuale selezione e dell’allestimento museale degli Uffizi di Firenze.

 

ILARIO ALTOBELLI
Treia, 1560 - 1637
Astronomo, minore conventuale, fu contemporaneo e amico di Galilei, contribuendo, nonostante la veste, al sostegno delle sue tesi scientifiche. Scopri i satelliti di Saturno e osservò, tra i primi, la stella “Nova”, che creò molte discussioni fra gli astronomi del suo tempo, dandone conto nel "De nova stella" del 1628. Mise inoltre a punto un sistema, molto elogiato, di proiezione ortografica della sfera celeste. Dal 1604 fu professore di matematica e astronomia all’Università di Verona. Famose le sue Tabulae regiae astromicae del 1628.
Un suo ritratto è conservato presso l’Accademia Georgica.

 

NICOLÒ GRIMALDI
Treia, 1768 - Roma 1845
Cardinale, ebbe prestigiosi incarichi sotto Pio VII, Leone XII, Pio VIII e Gregorio XVI che lo nominò Governatore di Forlì.

 

AGEO ARCANGELI
Treia, 1880 - Roma 1935
Giurista, è stato uno dei massimi esperti di diritto commerciale. Dopo gli studi a Macerata, insegnò a Urbino, Camerino, Perugia, Sassari, Macerata, Parma e Bologna, infine a Roma dal 1930. Insieme a Alfredo Rocco (padre del codice penale del tempo), fu tra i giuristi più noti che aderirono al fascismo, occupandosi del diritto agrario e della politica agraria del regime.

 

Contatti e Informazioni
Accademia Georgica
Piazza della Repubblica, 13
62010 Treia (MC)
Telefono e fax 0733.215056

Sito web: www.accademiageorgica.it

E-mail: info@accademiageorgica.it

 

Apertura: lunedì/venerdì ore 9:00 – 13:00

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